Il 5 e 6 Ottobre 2018 il Centro SIDS-ALTE Regione Liguria dell’Istituto Giannina Gaslini
organizza il V Congresso Nazionale per approfondire la terribile “morte in culla” e gli eventi pericolosi per la vita del lattante (detti: SIDS e ALTE).
“Sappiamo che con la prevenzione, mediante le regole indicate ai genitori al momento della nascita dei loro piccoli, la vera morte in culla è scesa notevolmente in percentuale ( si tratta dell’80-90%) ma sappiamo anche che molti genitori purtroppo associano ancora a tale morte il rigurgito, così come lo associano agli eventi ALTE ( eventi che appaiono a chi li osserva pericolosi per la vita e che sono caratterizzati da: apnea, cambiamento del colore e/o del tono del piccolo lattante e in alcuni casi perdita di coscienza) di cui si parla o poco ma che coinvolgono in vari gradi di preoccupazione molte famiglie” spiega la dottoressa Antonella Palmieri responsabile del Centro SIDS-ALTE Regione Liguria dell’Istituto Gaslini.
Il pediatra di famiglia, il pediatra nei Pronto Soccorso e i medici dell’Emergenza Territoriale (112-118) devono essere “Istruiti” a fornire le giuste risposte ai genitori coinvolti in questi eventi inviandoli nei Centri di competenza non alimentando anche involontariamente i dubbi delle famiglie. Per raggiungere questo obiettivo non bastano i congressi i seminari, le riunioni ma creare un percorso di rete dove sia ben definito chi fa che cosa soprattutto nella tragedia della cosiddetta “morte in culla”.
“Ad oggi purtroppo solo poche Regioni fra cui la Liguria riescono ad avere un percorso qualificato nel fornire risposte alle famiglie. Presentiamo quindi la definizione di Centro SIDS e le sue caratteristiche, i suoi obiettivi nell’ottica di creare delle aree di macroaggregazione. E’ importante rilevare le competenze multispecialistiche in cui si riconoscono gli eventi di SIDS e ALTE; presentare protocolli e linee guida cui gli operatori sanitari devono avvicinarsi. Per questo siamo impegnati nel formare ed informare i giovani studenti, gli operatori sanitari ed il personale non sanitario attraverso la presentazione di metodiche di comunicazione, lezioni frontali, discussioni interattive, sessioni pratiche e gruppi di lavoro” conclude la dottoressa Palmieri.