Scoperto il meccanismo molecolare grazie al quale l’Herpes si ripresenta periodicamente creando le caratteristiche lesioni della pelle (“fuoco di sant’Antonio”) o delle labbra. e il frutto di una ricerca internazionale coordinata dal Gaslini di Genova e pubblicata sulla rivista dall’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (PNAS). Il meccanismo e stato individuato nello Herpesvirusalfa (che comprende anche l’Herpes Simplex e il virus VaricellaZoster dell’uomo) e gli permette di sottrarsi al controllo delle cellule NK, un tipo di globuli bianchi che giocano un ruolo importante nelle difese contro tumori e infezioni virali, in particolare infezioni dovute a virus Herpes. Infatti un cattivo funzionamento o un deficit di cellule NK puo causare patologie molto gravi quali encefaliti da Herpes.
“Negli anni passati, i nostri gruppi di ricerca hanno fornito un contributo fondamentale per comprendere il funzionamento delle cellule NK, grazie alla scoperta e alla caratterizzazione di vari recettori attivatori o inibitori che ne controllano la funzione e sono coinvolti nell’attivita antivirale.
I virus Herpes hanno sviluppato meccanismi che permettono loro di sfuggire al controllo del sistema immunitario, in particolare dei linfociti T citotossici (le “cellule soldato” piu importanti nelle difese contro i virus). CosI questi virus non vengono mai eliminati completamente dal nostro organismo ma rimangono “dormienti”, tenuti a bada dalle cellule NK e dagli anticorpi. In particolari situazioni (stress, diminuzione delle difese immunitarie, farmaci immunosoppressori), possono “risvegliarsi” e causare malattia” spiega il professor Lorenzo Moretta Direttore scientifico del Gaslini.
Lo studio, al quale hanno contribuito principalmente Claudia Cantoni (Istituto Gaslini e Un. di Genova), Massimo Vitale e Andrea De Maria (Irccs Az. Osp. Universitaria S. Martino Ist), in collaborazione con ricercatori dell’Universita di Ghent, ha dimostrato che “l’Herpesvirus-alfa riesce ad ingannare non solo i linfociti T ma anche le cellule NK grazie alla proteina virale gD” spiega la professoressa Claudia Cantoni dell’Istituto Gaslini.
La proteina gD “elimina” la nectina-2, una molecola che viene espressa ex novo sulla superficie cellulare di cellule infettate da virus (ma non di cellule sane). La nectina-2 e riconosciuta dal recettore DNAM-1, uno dei principali recettori attivatori delle cellule NK (veri e propri “sensori” di allarme). “Le cellule NK “allarmate” reagiscono, si attivano ed eliminano le cellule infettate con il loro contenuto di virus. E’ evidente che questo meccanismo e compromesso se la nectina-2 e stata degradata in seguito ad infezione da Herpes” conclude la professoressa Cantoni.
La proteina gD, responsabile dell’effetto nocivo, in futuro, potra essere neutralizzata con anticorpi o con farmaci “intelligenti”, vale a dire quei farmaci di nuova generazione in grado di agire in maniera selettiva, ad es. bloccando citochine responsabili dell’infiammazione, recettori o enzimi coinvolti nella proliferazione delle cellule tumorali. Oltre ad una maggiore efficacia, essi permettono di diminuire drasticamente gli effetti collaterali e la tossicita spesso associati alle terapie convenzionali.