“Quello che mi manca per essere intera”: la presentazione al Gaslini



Mercoledì 8 novembre alle ore 15.30 presso l’Aula Magna dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova la scrittrice Ilaria Scarioni presenterà il suo libro Quello che mi manca per essere intera, con un incontro aperto al pubblico.
Ilaria Scarioni, milanese d’origine, vive e lavora a Genova. Nel suo libro d’esordio racconta una storia emozionante e originale che molto ha a che fare con Giannina e con l’Ospedale che ne porta il nome.

Quello che mi manca per essere intera

Corpo incompiuto, difettoso, sbagliato. Bianca è questo: nata con una patologia congenita che le ha deformato le mani e i piedi, fino all’adolescenza ha trascorso molto tempo all’Istituto Gaslini di Genova, l’ospedale dei bambini, dove è stata sottoposta a innumerevoli interventi. I suoi ricordi d’infanzia hanno il colore del mare incorniciato dalle finestre della sala gessi e l’odore di cloroformio, collodio e patatine gommose. Adesso Bianca ha trent’anni e ha scelto di fare il medico, però il suo camice non è immacolato come quello dei dottori che l’hanno curata, è macchiato, stropicciato, non riflette il dolore come uno scudo ma lo assorbe. Le cicatrici che le ricamano la pelle le hanno marchiato l’anima, e anche l’amore appassionato di Cesare, che fa sentire Bianca viva come non mai, non le basta per non sentirsi diversa, diversa e sbagliata. Bianca ha bisogno di un senso, di dare un significato al suo corpo che non è come l’avrebbe desiderato, e per imparare ad abitarlo prova a tornare indietro nel tempo. Ripercorre i giorni in ospedale, quando si sentiva un burattino di legno fallato, racconta le storie dei piccoli pazienti come lei, e poi rievoca i volti e le voci degli uomini che negli anni successivi avrebbe amato.

A guidarla nel viaggio ci sono i suoi fantasmi: quello di Giannina Gaslini, bambina per sempre, morta a undici anni per una peritonite non diagnosticata, e quello di suo padre Gerolamo, che costruì l’ospedale per non impazzire di dolore dopo la scomparsa della figlia. E sarà anche grazie a loro che Bianca riuscirà ad accettare se stessa e a sentirsi non più carne malfatta, ma carne viva, palpitante. Intera.

Con una scrittura luminosa e venata di lirismo, Ilaria Scarioni, qui al suo esordio narrativo, ci porta per mano nei vicoli di una Genova schietta e un poco scontrosa come i suoi abitanti, e racconta la fatica di tutti noi, alla ricerca del nostro posto nel mondo e della nostra parte più vera.