Genova. “Un team multidisciplinare dell’IRCCS Istituto Giannina Gaslini di Genova ha elaborato un protocollo interno per la gestione dei pazienti pediatrici affetti da COVID-19: in età perinatale, pediatrica e negli adolescenti. Da oggi è operativo al Gaslini e disponibile per la Comunità medico scientifica. Un lavoro collettivo approfondito, messo a disposizione dai professionisti dell’ospedale pediatrico genovese per neonati, bambini e adolescenti e per coloro che se ne prendono cura” ha annunciato il direttore generale dell’Istituto Gaslini Paolo Petralia.
“Il Gaslini, il nostro Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico in ambito pediatrico, si conferma un’eccellenza nazionale e internazionale – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – non solo sotto l’aspetto della diagnosi e cura ma anche nella ricerca scientifica. Il mio ringraziamento va a tutti i professionisti che hanno lavorato e collaborato per garantire le migliori cure possibili anche ai più piccoli”.
“Siamo orgogliosi della forte integrazione e della pronta e fruttuosa collaborazione clinico scientifica messa subito in atto dagli specialisti del nostro ospedale pediatrico con i colleghi nazionali e in particolare liguri, che – aggiunge la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale – con il coordinamento di Alisa, sono tutti uniti in questo momento di grande difficoltà dovuto alla pandemia e hanno saputo fare rete mettendo a sistema dati, competenze, esperienze, per offrire a chi ne ha bisogno le cure più efficaci”.
La letteratura scientifica non fornisce al momento indicazioni chiare sulle terapie somministrabili ai pazienti affetti da COVID-19, sia nella fase di degenza sia nella fase di dimissione o di isolamento domiciliare (pazienti positivi al tampone o altamente sospetti). Attualmente vengono utilizzati farmaci resi disponibili per COVID-19al di fuori delle indicazioni terapeutiche, utilizzabili empiricamente con schemi e protocolli terapeutici suggeriti da società scientifiche ed enti regolatori, che però spesso non sono sovrapponibili.
Esistono sempre maggiori evidenze che la complicanza più severa dell’infezione da COVID-19 sia legata ad una risposta esagerata dell’organismo, che determina una tempesta infiammatoria a livello polmonare.
Il Gaslini rappresenta un centro di eccellenza per lo studio delle malattie infiammatorie, con una grande esperienza nell’uso dei farmaci indicati per condizioni di tempesta infiammatoria molto simili a quella osservata in COVID19. Nel corso di queste settimane di contagio gli specialisti del Gaslini si sono coordinati con i più importanti centri di ricerca Italiani e con i diversi ospedali liguri. L’Istituto ha istituito un osservatorio permanente per monitorare in tempo reale l’andamento dei dati provenienti dalle esperienze dei trattamenti dei diversi ospedali liguri e nazionali e le evidenze emergenti ogni giorno dalla letteratura scientifica.
Unendo l’esperienza diretta con i pazienti seguiti attualmente presso il Gaslini, ad una grande esperienza nella cura delle malattie infiammatorie, gli esperti dell’ospedale pediatrico si sono confrontati con i colleghi immunologi, infettivologi, rianimatori, pneumologi e reumatologi interni all’ospedale Gaslini e con quelli operanti negli ospedali dell’adulto, fornendo la loro esperienza per bloccare il più precocemente possibile lo scatenamento di questa risposta infiammatoria, prima che essa determini un danno severo a livello polmonare.
Mettendo a sistema i dati dei pazienti trattati presso l’ospedale pediatrico genovese e i dati che emergono dall’esperienza nel trattamento degli adulti, il team multidisciplinare del Gaslini ha elaborato un protocollo primariamente dedicato alla gestione ospedaliera di eventuali casi severi, che dovessero colpire l’età pediatrica, in particolare per i soggetti più fragili come chi è sottoposto a terapie immunosoppressive, pazienti oncologici, pazienti con gravi patologie polmonari.
Riguardo alle terapie attualmente disponibili il team ha messo a punto la modalità di approccio alla terapia antinfiammatoria, ai farmacia antivirali, alla profilassi antitrombotica, e alle modalità di assistenza respiratoria in età pediatrica.
Nel protocollo per quanto riguarda la terapia antinfiammatoria vengono indicate alternative terapeutiche al tocilizumab, come gli inibitori di interleuchina IL-1 (anakinra) per i quali sono già in corso sperimentazioni cliniche.