Il Gaslini ottiene per la quarta volta l’accreditamento Joint Commission



L’Istituto Giannina Gaslini di Genova ha ricevuto l’accreditamento da parte della Joint Commission International (JCI), si tratta della quarta conferma consecutiva per l’ospedale pediatrico genovese, che dal 2007 si sottopone volontariamente all’esame della Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations, oggi il maggior ente di accreditamento degli Stati Uniti, che ha accreditato quasi 5.000 ospedali e monitorizza più di 20. 000 programmi sanitari, con la missione di migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria nella comunità internazionale. Quanto più sono impegnative le cure, quanto più complesso è il paziente, tanto maggiori sono i rischi: obiettivo primario della certificazione è garantire sempre maggiore sicurezza e qualità ai bambini sottoposti alle prestazioni sanitarie dell’Istituto.

“Ciò che fa di un ospedale “un grande ospedale”, cioè un ospedale di “grande qualità”, è proprio il fatto che i livelli di attenzione, e quindi la sicurezza e la qualità nei confronti dei pazienti non vengano mai meno in nessun settore, che la tensione verso la qualità sia la stessa in tutti i reparti ed in tutti i servizi. Non debbono esistere, per quanto possibile, singole aree di eccellenza: l’eccellenza è il valore di tutti e si ottiene solo lavorando tutti insieme, come un unico organismo” ha detto il presidente Pietro Pongiglione.

“Gli ospedali accreditati nel mondo con JCI sono 937; in Italia sono 24 e pochissimi di essi hanno scelto l’impegno di proseguire con il IV accreditamento” -racconta il direttore generale Paolo Petralia-. I certificatori internazionali hanno verificato il rispetto di pressoché tutti gli oltre 1200 elementi misurabili previsti dal manuale di accreditamento: un ottimo risultato, raggiunto grazie all'impegno di ciascun "Gasliniano" e ad un complesso e articolato "lavoro di squadra" - che da oggi dovrà continuare per assicurare continua evoluzione e miglioramento- e finalizzato a rendere evidente e documentabile come l’organizzazione dell’Istituto sia orientata al miglioramento continuo della qualità dell’assistenza”.

“Ancora una volta medici, infermieri ed amministrativi del Gaslini si sono seduti allo stesso tavolo per rivedere le regole comportamentali dell’ospedale, migliorarle ed adeguarle alle sempre nuove esigenze. La finalità è quella di orientare sempre di più l’ospedale sui bisogni dei bambini e delle famiglie: indipendentemente da quando e dove il paziente arriva, e da chi trova a prestargli cura, deve ricevere subito tutto ciò di cui ha bisogno, al meglio delle possibilità dell’Istituto. Ciò è possibile solo se tutto l’ospedale condivide gli stessi valori, se le procedure che garantiscono l’accesso, la valutazione dei pazienti e la continuità delle cure sono univoci, se la comunicazione fra gli operatori e la gestione delle informazioni con la famiglia sono adeguatamente e uniformemente presidiati” spiega Ubaldo Rosati Direttore Dipartimento di Staff, che gestisce il processo di accreditamento all’interno dell’Ospedale.

Unanime sentimento di orgoglio e riconoscimento verso tutti i lavoratori del Gaslini è stato espresso dal presidente Pietro Pongiglione e dal direttore generale Paolo Petralia, i quali hanno voluto sottolineare insieme “il grandissimo sforzo organizzativo collettivo e personale, la dedizione sorretta da un’altissima motivazione dei lavoratori del Gaslini che - anche in un momento di carenza di organico e risorse - sono riusciti con infinita professionalità e uno spirito di appartenenza non comune, a far fare un passo avanti all’ospedale, nella direzione di una sempre maggiore sicurezza e appropriatezza delle cure per i piccoli pazienti”.

Il valore aggiunto del miglioramento continuo delle prestazioni sanitarie

Cosa cambia per i pazienti:

  • Diminuiscono ulteriormente le infezioni ospedaliere. Le infezioni ospedaliere correlate alle pratiche assistenziali sono purtroppo un fenomeno ineliminabile: da stime attendibili riguarda almeno 6-8% dei ricoverati nei reparti ordinari; fino al 20% di quelli nelle aree critiche. “Per questo dal 1985 Al Gaslini esiste un apposito Comitato per le infezioni ospedaliere, che pianifica procedure, sorveglianza e formazione del personale per ridurre il rischio di queste infezioni nosocomiali. Nell’integrare al proprio lavoro anche gli standar JCI il comitato ha potenziato ulteriormente le procedure per la prevenzione delle infezioni, attraverso la maggiore specializzazione nell’applicazione delle norme igieniche, in particolare con l’istruzione del personale alla corretta metodologia del lavaggio delle mani e l’ottimizzazione e il monitoraggio dell’impiego degli antibiotici” spiega Silvio Del Buono direttore sanitario.
    L’applicazione degli standard JCI ha avuto risvolti positivi sulla riduzione delle infezioni: “Al Gaslini la prevalenza delle infezioni correlate all’assistenza è del 5 %, in media con i dati europei pediatrici, per quanto riguarda le infezioni invasive da batteri gram negativi resistenti agli antibiotici la media europei ponderata sulla media della popolazione è dell’8%, in Italia è del 33%, mentre al Gaslini nel 2016 è stata del 4%” spiega il dottor Elio Castagnola direttore UOC Malattie Infettive.
  • Più sicurezza nelle cure: “le attività chirurgiche sono sempre quelle a maggior rischio, ciò è particolarmente vero al Gaslini dove i pazienti sono molto piccoli ed è molto elevata la percentuale di patologie complesse trattate. Tutte le attività svolte in sala operatoria diventano ulteriormente presidiate e quindi più sicure: fin dal primo accreditamento sono stati introdotti il time out (dopo l’induzione dell’anestesia e prima dell’intervento si effettua un ulteriore verifica totale sulla strumentazione, la presenza di tutti gli specialisti, i farmaci ecc) e la marcatura del sito da operare” spiega Stefano Avanzini chirurgo della UOC Chirurgia del Gaslini.
  • Gli anestesisti hanno ulteriormente aumentato ed affinato la sorveglianza, già prima accuratissima, sui pazienti nelle due fasi più delicate dell’anestesia (induzione e risveglio).
  • Per la gestione dei farmaci, soprattutto quelli definiti “pericolosi” è stata introdotta un ulteriore procedura per la messa in sicurezza, attraverso il doppio controllo in fase di prescrizione e somministrazione, e la conservazione secondo procedure predefinite.
  • Limitazione e controllo del dolore. È stato avviato un processo di miglioramento che si protrae da diversi anni e che ha previsto percorsi di formazione per tutto il personale in assistenza, al fine di monitorare e trattare il dolore nei pazienti ricoverati. Attualmente a tutti i pazienti ricoverati, con frequenza pluri giornaliera, viene valutata la percezione del dolore sulla base di scale internazionalmente validate e sono stati elaborati specifici protocolli per la cura. Da verifiche effettuate oggi il dolore risulta perfettamente controllato in quasi tutti i pazienti.
  • Minore possibilità di errori con cartella sanitaria e scheda unica di terapia. Nessuna cura è esente da rischi: quanto più sono impegnative le cure, quanto più complesso è il paziente tanto maggiori sono i rischi: nel mondo sono vittime di errori circa il 2,7% dei pazienti ricoverati (anche nei migliori ospedali). Tutto il processo di gestione dei farmaci è critico: prescrizione, trascrizione, ordinazione, preparazione, somministrazione, monitoraggio. La frequenza di errore statisticamente è compresa fra 4.5 – 5.5 % di tutte le terapie.“Applicando gli standard JCI il Gaslini cambia la tenuta di tutta la documentazione sanitaria. La cartella prevede una parte infermieristica, articolata in diverse sezioni per valutare meglio i bisogni assistenziali del bambino all’ingresso in reparto e durante il ricovero, attraverso il diario giornaliero infermieristico” spiega Simona Serveli Caposala UOC Patologia Neonatale. “E’ stata introdotta la scheda unica di terapia, al fine di evitare trascrizioni, potenzialmente foriere di errori: ciascuna prescrizione terapeutica e l’avvenuta somministrazione debbono essere sempre datate e controfirmate dall’esecutore materiale. E’ stata predisposta anche una scheda che accompagna il paziente negli eventuali trasferimenti interni in modo che i suoi problemi siano sempre ben presenti a chi è chiamato a farsene carico” conclude Simona Serveli.

Cos’è Joint Commission International

Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations è oggi il maggior ente di accreditamento degli Stati Uniti: ha accreditato quasi 5.000 ospedali e monitorizza più di 20.000 programmi sanitari. Negli Stati Uniti lo stato di “soggetto accreditato” è prerequisito per poter operare nell’ambito del sistema medicare – medicaid. Joint Commission International è il braccio internazionale di The Joint Commission USA; la missione di JCI è migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria nella comunità internazionale.
Avvalendosi di esperti in tutte le aree specialistiche e di una straordinaria esperienza Joint Commission fornisce elementi oggettivi per valutare le organizzazioni sanitarie sulla base di criteri espliciti e condivisi. Grazie alla grande esperienza fornisce elementi oggettivi per valutare le organizzazioni sanitarie sulla base di criteri espliciti e condivisi.

“Joint Commission ha come oggetto di verifica l’ospedale nel suo complesso, non solo la componente sanitaria ma anche quella organizzativa: la sicurezza dei pazienti è il vero obiettivo del programma ed il fine ultimo. Il programma di accreditamento è articolato in oltre 370 standard che coprono tutte le funzioni principali dell’ospedale e sono oltre 1200 gli eventi misurabili attraverso cui se ne verifica il rispetto. Non vengono imposte direttive procedurali predefinite: ciascun ospedale stabilisce, nel rispetto degli standard, le proprie regole di buon funzionamento e si impegna a rispettarle sempre ed in ogni ambito” spiega Ubaldo Rosati.