L’Istituto Giannina Gaslini di Genova continua il suo impegno internazionale a favore dei bambini bisognosi di cure, anche nei contesti più complessi, come quelli di guerra nella Striscia di Gaza e in Ucraina. In particolare, l’ospedale pediatrico ligure ha curato 15 pazienti palestinesi: nei giorni scorsi sono stati accolti due nuovi bambini con gravi patologie emato-oncologiche. Dall’inizio del conflitto russo-ucraino, invece, il Gaslini ha prestato assistenza a 344 bambini provenienti dall’Ucraina.
L’impegno per i bambini provenienti dalla Striscia di Gaza
Sotto l’egida del Governo italiano e del Ministero della Salute, il Gaslini ha coordinato diverse operazioni sanitarie per il trasferimento di bambini palestinesi gravemente malati.
La prima equipe dell’ospedale ad occuparsi di attività di triage e organizzazione del trasferimento di pazienti provenienti dalla Striscia di Gaza è partita per l’Egitto il 18 gennaio 2024. Il team, coordinato da Andrea Moscatelli, responsabile del Dipartimento Emergenza e Accettazioni e dell’Unità Operativa Complessa Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica, ha gestito la logistica sanitaria dei trasferimenti, in collaborazione con l’Aeronautica Militare per organizzare il trasferimento di pazienti pediatrici in gravi condizioni verso il Gaslini e altri tre ospedali italiani.
L’Istituto ha inoltre inviato diverse equipe multidisciplinari negli Emirati Arabi per eseguire interventi complessi. Sempre nei primi mesi del 2024, un team della Neurochirurgia del Gaslini, coordinato da Gianluca Piatelli, direttore della Neurochirurgia, ha eseguito diversi interventi neurochirurgici urgenti sui piccoli pazienti palestinesi.
Ad Abu Dhabi, invece una missione congiunta tra il Gaslini di Genova e l’AOU Meyer di Firenze ha permesso di operare bambini vittime del conflitto israelo-palestinese con complesse situazioni ortopediche dovute a ferite di guerra e crolli legati ai bombardamenti. Del team ha fatto parte, per l’Istituto Gaslini, Giorgio Marrè Brunenghi, precedente direttore dell’Ortopedia dell’IRCCS Gaslini.
L’impegno nel conflitto russo-ucraino
Fin dalle prime fasi dell’emergenza ucraina, l’ospedale Gaslini, in coordinamento con Regione Liguria e sotto l’egida della Protezione Civile, ha inviato un’equipe in Polonia, nella cittadina di Rzeszów (circa 70 chilometri dal confine), con a capo Andrea Moscatelli, per coordinare i primi trasferimenti dei pazienti e delle loro famiglie. Da allora, ha continuato a prendersi cura dei bambini che non potevano più essere curati in Ucraina, trasferendoli con le loro famiglie negli ospedali italiani. Dall’inizio del conflitto, nel 2022, presso il Gaslini sono stati accolti in totale 344 bambini, tra cui pazienti affetti da gravi patologie oncologiche, neurologiche e gastroenterologiche.
L’impegno del Gaslini si è esteso oltre le cure mediche, grazie a una rete di accoglienza sul territorio genovese e ligure che ha coinvolto associazioni come Abeo, Cilla, la Band degli Orsi Onlus, Istituto Don Bosco, e, tramite la Prefettura e la Protezione Civile, la Residenza Santa Dorotea, dove oggi risiedono 25 pazienti ucraini con le rispettive famiglie.
A sostegno di queste attività, l’ospedale ha anche avviato una campagna di crowdfunding “Gaslini per l’Ucraina” conclusa nel 2023, raccogliendo oltre 130mila euro destinati alle spese di accoglienza, tra cui il mantenimento di una pensione in Polonia per i bambini malati e le loro famiglie in attesa del trasferimento in Italia. Inoltre, si è fatto carico delle onoranze funebri per alcuni piccoli pazienti oncologici in stato terminale, garantendo loro un accompagnamento dignitoso nel percorso di fine vita.